Blueberry: Genetiche di Cannabis RQS
La Blueberry ha dato inizio ad una tendenza nei processi d’ibridazione della cannabis.
Negli anni ’70 negli Stati Uniti, precisamente in California, diverse genetiche autoctone vennero incrociate tra di loro.
Ci sono volute tre varietà dal pregiato pedigree e molti anni di duri processi d’ibridazione selettiva per dare vita alla Blueberry.
Fino ad allora le genetiche di Highland Thai, Purple Thai e Afghani non erano mai state incrociate, ma oggi tutti quanti le conosciamo e le amiamo.
Questo fu un enorme progresso per tutti i coltivatori indoor.
Tra gli anni ’80 e ’90 le varietà sativa furono selvaggiamente ibridate con diverse genetiche indica.
Purtroppo, per questo rapido progresso nella coltivazione indoor, ci fu la perdita di molte varietà sativa pure.
Tuttavia, il successo degli ibridi indica-sativa cambiò la cultura cannabica in modo permanente.
Gli aromi e i sapori dolci, fruttati e di mirtillo hanno reso la Blueberry molto apprezzata nel mondo cannabico.
Le sue caratteristiche di crescita sono quelle di una “indica dal pronunciato allungamento”.
Le cime sono compatte e resinose, ma le distanze internodali tendono ad allungarsi durante la fase di fioritura.
Produce un gran numero di grappoli floreali compatti, e cime ariose ed eccessivamente allungate.
Ciò che ha portato al successo la Blueberry è indubbiamente il suo particolare profilo terpenico.
Molti attribuiscono la sua popolarità alla tonalità viola/blu quando le temperature scendono, nonché al suo delizioso, rilassante, prolungato e corporeo effetto, senza arrivare ad inchiodare completamente al divano.
È per questo che la Blueberry è un must per tutti i breeder professionisti, oltre che per tutti i coltivatori domestici.
Ci sono diverse combinazioni di semi RQS che contengono le più buone ed appiccicose qualità della genetica Blueberry.
Tra le diverse combinazioni troviamo le seguenti:
Haze berry
Royal bluematic
Blue cheese
Blue mystic
Fruit spirit
Haze berry
La caratteristica della Haze Berry è il sapore dolce e ai frutti di bosco della sua componente genetica sativa.
Mescolando con successo la resinosa Shining Silver Haze con un’originale Blueberry, la RQS ha creato probabilmente la varietà sativa più gustosa e pregiata del mercato.
Le piante crescono slanciate e sottili e tendono a sviluppare cime strette ed allungate ricoperte di cristalli di resina.
In coltivazioni indoor possono crescere fino a 1,5m, mentre all’aperto nelle zone climatiche meridionali può toccare anche i 2m.
Bisogna potarle e/o piegarle nelle prime fasi di sviluppo.
Questi alberi possono essere enormemente produttivi di conseguenza i rami possono crollare sotto il peso delle cime compatte.
Quando cresce con luci artificiali si possono ottenere raccolti fino a 675g/m², e i coltivatori di ganja del sud possono ottenere rese simili per ogni pianta coltivata.
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Royal bluematic
La Royal Bluematic, invece, è un’esempio autofiorente RQS della Blueberry.
Incrociando una delle varietà di cannabis più saporite e pregiate con una ruderalis è nata una pianta facile da coltivare.
Questo ibrido autofiorente di nuova generazione fa conoscere la famiglia Blue anche ai piccoli coltivatori e a coloro che coltivano di nascosto all’aperto.
Si possono ottenere deliziose cime Blueberry in appena 8-9 settimane dalla germinazione.
Non attira troppe attenzioni e non ha bisogno di particolari cure.
La Royal Bluematic è una pianta facile da coltivare adatta a qualsiasi coltivatore.
Può produrre tra i 50 e i 150g per pianta, diventando cespugliosa e senza superare il metro d’altezza sia in coltivazioni indoor che all’aperto in climi caldi.
Blue cheese
La Blue Cheese è un ibrido di cannabis “gourmet” creato incrociando due delle più saporite e pregiate varietà del pianeta.
Mettendo insieme una famosa UK Cheese ed un’originale Blueberry è nato un ibrido così speciale.
Molto piacevole per il palato.
La complessa miscela di bacche, muschio e terra della Cheese si diffonde nell’aria lasciando un piacevole retrogusto ad ogni boccata.
I suoi pesanti effetti corporei si avvertono solo dopo pochi istanti.
Sono necessarie 9 settimane per completare la sua fioritura, producendo fino a 500-600g/m² in coltivazioni SOG.
All’aperto può superare le sue altezze indoor di 1-1,2m, toccando anche i 2m.
Nei climi più caldi, ogni pianta può produrre più di 500g.
La potatura delle cime richiede qualche attenzione e cura in più rispetto alla media degli ibridi di buona qualità.
Ma ricordatevi che tutte quelle foglioline ricoperte di cristalli possono produrre un magnifico hashish.
Blue mystic
La Blue Mystic è un ibrido Blueberry di cui ancora non si sa tutto.
La RQS ha sviluppato una linea di Blueberry con le più potenti qualità indica per creare la Blue Mystic.
La Blue Mystic è rinomata per i suoi deliziosi sapori e per i suoi effetti corporei e sedativi.
Selezionata per mostrare le caratteristiche indica più ricercate.
La struttura delle piante è piccola e compatta.
Di solito non supera 1 metro d’altezza e si comporta egregiamente nelle coltivazioni indoor con tecnica SOG.
Anche i principianti possono ottenere facilmente circa 400g/m² dopo 8 settimane di fioritura.
All’aperto, la Blue Mystic può diventare molto cespugliosa e raggiungere i 2m d’altezza, producendo fino a 450g per pianta.
Fruit spirit
La Fruit Spirit è l’appiccicoso cocktail cannabico che tutti sognano.
Questo cocktail offre i sapori più deliziosi della Blueberry e la copiosa produzione di resina della White Widow, una delle varietà più apprezzate nei coffeeshop dell’Olanda.
Il tutto ricoperto di cristalli!
Ma non è come sembra,è una sativa travestita.
La Fruit Spirit può sorprendervi con il suo ‘high’ cerebrale e piacevolmente stimolante.
Un’erba veramente efficace per risollevare l’umore.
In una coltura, sembra la tipica marijuana indica, compatta, pesante e molto ramificata.
Le altezze sono piuttosto contenute infatti raramente supera il metro nelle coltivazioni indoor.
Ma ha un enorme potenziale nelle piccole coltivazioni e nelle colture SOG.
Per raggiungere il suo massimo potenziale all’aperto, dovrebbe crescere in un clima caldo, dove assume una forma cespugliosa di dimensioni più che gestibili di 1,5m.
Cannabis Sativa
La Cannabis sativa è una pianta della famiglia Cannabaceae.
Ecco alcune informazioni su questa specie:
Descrizione:
L’altezza delle piante varia e può arrivare fino a 5 metri. Gli steli, noti come canapuli, sono angolati e talvolta cavi, soprattutto sopra il primo paio di foglie.
Le foglie basali sono opposte, mentre le più alte sono alternate, palmate e raramente singole. Possono raggiungere fino a 10 cm di lunghezza e 1,5 cm di grandezza.
La pianta produce fiori monoici o dioici e frutti marroni chiamati acheni.
La canapa è coltivata principalmente per uso tessile, edile, cartario e in campo sia medico che ludico. Alcune varietà contengono sostanze stupefacenti, ma le percentuali variano a seconda della varietà.
Distribuzione e habitat:
Originaria dell’Asia centrale, la canapa si è acclimatata in America ed Europa.
Tassonomia:
Esiste una controversia filogenetica sul fatto che le varietà coltivate della pianta costituiscano una singola specie, la Cannabis sativa, o se le eventuali sottospecie rappresentino specie distinte, come quelle chiamate Cannabis indica e Cannabis ruderalis.
In sintesi, la Cannabis sativa è una pianta versatile con molteplici usi, dalle applicazioni industriali alle proprietà farmacologiche e psicotrope.
Usi della cannabis sativa
Storicamente il principale utilizzo della canapa sativa è stato nella produzione di funi, di grande applicazione soprattutto in marina.
Quando iniziò il ciclo recessivo, anche per le proibizioni introdotte da molte legislazioni per evitare l’uso della pianta per la produzione di droga, l’uso tessile e quello della produzione di olio iniziò a ridimensionarsi drasticamente.
La cannabis è stata largamente usata sia come narcotizzante e antidolorifico nell’ambito medico sia come stupefacente.
Dove viene coltivata è un importante fonte estiva di polline per le api.
La cannabis è stata inoltre sfruttata nella chemiurgia.
E’ una branca dell’industria chimica che permetteva di ricavare ogni sorta di prodotto (plastiche, olii, gomme, vernici, pannelli isolanti, carburanti…) dai prodotti agricoli.
Ebbe fra i suoi massimi sostenitori George Washington Carver e Henry Ford, il quale arrivò a costruire l’Hemp Body Car (denominata anche “Soybean Car”, o “Ford Cannabis”), la cui carrozzeria era realizzata in pannelli plastici interamente derivati da prodotti vegetali
Canapa Sativa
La canapa sativa è certamente una tra le piante più conosciute e diffuse nel mondo.
Appartenente alle Cannabaceae una famiglia di piante angiosperme dicotiledoni, piante con fiori senza petali e frutti con un singolo seme.
La canapa sativa è una pianta annuale che cresce senza l’utilizzo di pesticidi e concimi chimici, non necessita di costante manutenzione e irrigazione.
Costituita da un rigido fusto è caratterizzata da foglie palmate di forma seghettata che si estendono tutto intorno allo spazio.
Di un colore verde brillante si adatta a tutti i tipi di ambienti bonificando i terreni
Le proprietà della Canapa sativa sono innumerevoli, viene considerata una delle piante più complete in natura.
Le molteplici essenze si concentrano nell’inflorescenza femminile, che può arrivare a contenere oltre 100 diversi terpeni.
In profumeria botanica rappresenta una nota davvero interessante per profumi da un’incredibile forza olfattiva.
In aromaterapia ha un’azione distensiva, rilassante e riequilibrante.
Il suo aroma è fresco, dolce, erbaceo, una carezza di rugiada che rasserena lo spirito, un canto vibrante di felicità e di fiducia.
Olio di canapa antidolorifico
L’olio di canapa ha proprietà antidolorifiche “indirette”, benché efficaci.
La chiave ruota di nuovo intorno al suo contenuto di acidi grassi essenziali, che hanno la capacità – come abbiamo visto – di ridurre l’infiammazione nel corpo.
L’infiammazione è una delle più frequenti e principali cause del dolore; in questo senso l’olio di canapa ha effetti indiretti: la riduzione dell’infiammazione può portare al miglioramento del sintomo che causa il dolore.
Inoltre, l’olio di canapa contiene flavonoidi, terpeni, carotenoidi e fitosteroli che possono avere effetti antinfiammatori.
Questo studio del 2021 ne dimostra l’efficacia, mentre uno studio del 2016 dimostra che l’aggiunta di olio di canapa all’olio di primula è efficace contro la sclerosi multipla, che è a sua volta determinata da infiammazione generalizzata.
È importante sottolineare che gli effetti antinfiammatori dell’olio di canapa possono variare da persona a persona e dipendono dalla causa dell’infiammazione.
In caso di stati infiammatori che richiedono cure, è necessario rivolgersi a un medico.
Conclusione
L’olio di canapa non è un farmaco; è un olio a tutti gli effetti, come l’olio di girasole e di oliva, e può essere gestito come un integratore alimentare, grazie alla straordinaria quantità di acidi grassi essenziali che il nostro corpo non è in grado di produrre e che sono essenziali per il benessere.
In più è ricco di proteine minerali e microcomposti bioattivi: se non è l’elisir di lunga vita, il suo consumo è comunque collegato a maggior benessere.
Semi di Canapa
I semi di canapa sono alimenti vegetali tipici orientali (ad es. dell’India) e della Russia.
Da sempre considerati un prodotto “povero”, i semi di canapa sono stati recentemente rivalutati, soprattutto nell’alimentazione vegana, al punto che oggi, in virtù delle loro proprietà nutrizionali, sono considerati alla stregua di un vero e proprio integratore alimentare.
I semi di canapa possono essere consumati: integrali o decorticati, crudi o cotti, interi o sfarinati, come olio o sotto forma di altri prodotti elaborati.
La classificazione botanica della canapa è stata per lungo tempo oggetto di controversie.
Un tempo si riteneva che ne esistessero numerose Specie, oggi invece si tendono a considerare le variazioni morfologiche come segni tipici delle Sottospecie o delle varietà.
Per canapa, si intende una pianta appartenente ad un gruppo botanico della Famiglia Cannabaceae, Genere Cannabis.
Da qui, la differenziazione delle varie tipologie di canapa risulta più complessa e, in base al metodo di classificazione, se ne possono distinguere Specie e/o Sottospecie e/o varietà.
Probabilmente, la classificazione più attendibile si basa sull’inquadramento di una sola Specie (Cannabis sativa) e la conseguente differenziazione in moltissime varietà (erratica, doetes, lupulus, macrosperma, gigantea, excelsa, compressa, sinensis).
Solo quella indiana (nomenclatura binomiale: Cannabis indica) “potrebbe” essere considerata una Specie differente dalla Cannabis sativa.
La canapa indiana, non coltivabile in Italia, è nota per le sue proprietà stupefacenti e, intera o lavorata, costituisce un prodotto narcotico proibito dalla legislazione italiana, e non solo, per l’uso voluttuario.
Nella porzione oleosa dei germogli, delle foglie, dei semi e dei fiori, la canapa indiana contiene alcune molecole psicotrope/psicoattive nervine conosciute col termine di fitocannabinoidi (ad es. THCA), invece assenti in quantità rilevanti nella Specie sativa e/o nelle altre varietà.
La canapa sativa è utilizzata per la produzione di tessuti, di olio o di mangimi, ed è stata sperimentata per un eventuale impiego nel settore dei biocombustibili.
Quella che si presta maggiormente alla produzione di semi (quindi, anche di olio e mangimi) è una varietà “nana”; al contrario, la canapa più indicata alla produzione tessile è quella definita “gigante”.
I semi di canapa possono essere impiegati come fossero un alimento intermedio tra la categoria della frutta secca (acheni) e quella dei cereali.
Come frumento, orzo, avena ecc., i semi di canapa si possono consumare da soli (decorticati o integrali) ed il loro utilizzo è previsto in diverse ricette (soprattutto “etniche”) appartenenti a: primi piatti, insalate, piatti unici ecc.
Dai semi di canapa, per mezzo della “spremitura” a freddo, si ricava un olio vegetale dal gusto che ricorda vagamente quello di nocciola; questo olio, particolarmente soggetto ad irrancidimento, dev’essere conservato in frigorifero.
Ciò che avanza dall’estrazione costituisce un buon substrato per la produzione di sfarinati o mangimi.
Proprietà nutrizionali dei semi di canapa
Nell’alimentazione occidentale, i semi di canapa rappresentano un prodotto definito come “obsoleto”; ciò non è tanto imputabile al gusto (di certo singolare), quanto alla natura del cibo in essere.
Tuttavia, i semi di canapa sono un alimento particolarmente ricco di nutrienti utili all’organismo e possono rendersi molto utili soprattutto nel contesto di vari tipi di regime alimentare.
Il contenuto nutrizionale dei semi di canapa è simile a quello degli acheni.
L’apporto calorico è conferito soprattutto dai lipidi, ma anche la frazione proteica pare abbastanza rilevante; i carboidrati sono essenzialmente di tipo complesso.
Gli acidi grassi (circa 35% del peso), contenuti nei semi di canapa, sono prevalentemente polinsaturi (2/3 del totale); inoltre, la quota di lipidi “essenziali” (ω3 e ω6) e vitamina E risulta a dir poco notevole.
Oltre al consumo di semi di canapa interi, anche la scelta del relativo olio (da consumare a crudo nei condimenti) potrebbe contribuire ad aumentare l’apporto giornaliero di questi nutrienti.
Grazie alla presenza di ω-3 e ω-6, i semi di canapa e l’olio dei semi di canapa potrebbero rivelarsi utili nella strutturazione delle diete contro il colesterolo alto, contro l’ipertrigliceridemia, contro l’ipertensione e contro l’infiammazione sistemica responsabile dell’aterosclerosi.
In merito alle proteine, differentemente alla maggior parte dei vegetali, oltre ad essere abbondanti (≥20% del peso) possiedono un buon valore biologico.
Questo aspetto è particolarmente importante poiché una delle caratteristiche più controverse del regime alimentare vegano è proprio la carenza (o il rapporto inadeguato) di amminoacidi essenziali.
Le fibre contenute nei semi di canapa sono abbondanti e lo sono ancor di più nei semi non decorticati, quindi integrali.
Questa componente nutrizionale è molto utile per il corretto funzionamento dell’intestino, per la regolazione dell’assorbimento e per la prevenzione dei tumori del colon.
I semi di canapa contengono anche un buon profilo vitaminico, sebbene non si conoscano informazioni dettagliate sulle quantità precise.
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